Italy: CHF Loans – red card for Barclays

ROME (WSI) – After the crash of the four Italian banks that took away thousands of euro of savers is on the horizon another case of bank fraud. This time the protagonist is Barclays, the big British bank with branches all over the world since the nineties has sold its customers mortgage loans in euro at a floating rate indexed to the Swiss franc.

Barclays, in particular, advised customers to take out a mortgage in Euros ensuring lower rates due to the fact that the Libor (market interest rate at which banks exchange loans in Swiss francs) was lower Euribor, omitting to report that this differential rate, which increases the bank’s profit margin, download the client the exchange rate risk.

Also in the contracts it has been inserted a clause whereby, in the event of early redemption request, the amount of the residual capital go first converted into Swiss francs at the conventional exchange rate set in the loan agreement and later converted into Euros at the exchange rate detected the redemption day.

What does it mean? In layman’s terms that the interests and the capital that you need to return to the bank that made the loan depend on the exchange rate between the euro and Swiss franc: so if the franc depreciates against the euro, will be less interest and capital return, on the contrary if reevaluates will be higher.

And the latter situation, the worst for borrowers is that which is presented by the end of 2014 because of the continuing economic crisis, which has prompted many funds in Swiss banks and the Swiss franc has appreciated against the euro.

In addition, the Central Bank’s decision to float the Swiss franc on the market rather than hold them in January two years ago. With “the Switzerland of the euro exit” – as some commentators have called it – the franc reached parity with the single currency and the borrowers at the time when they asked the bank to early repayment of the remaining principal, found in front of huge sums from having to pay back a mortgage, and in practice it never decreases.

This time, the government will intervene in defense of savers?

an ad hoc group – and the Movement 5 Star has filed an interpellation in the Senate to ask the government to intervene as soon as possible about the case Barclays are so many people who now find themselves in this situation – on Facebook was created.

Specifically he asks “to verify the quality of supervision by the supervisory bodies and possibly convocar


ROMA (WSI) – Dopo il crac dei quattro istituti di credito italiani che ha portato via migliaia di euro dei risparmiatori si profila all’orizzonte un altro caso di frode bancaria. Questa volta protagonista è Barclays, la grande banca britannica con filiali sparse in tutto il mondo che fin dagli anni novanta ha venduto ai suoi clienti mutui fondiari in euro a tasso variabile indicizzati al franco svizzero.

Barclays, in particolare, consigliava alla clientela di stipulare un mutuo in euro assicurando tassi più bassi grazie al fatto che il Libor (tasso d’interesse di mercato a cui le banche si scambiano prestiti in franchi svizzeri) era più basso dell’Euribor, omettendo di comunicare che questo differenziale dei tassi, che aumenta il margine di guadagno dell’istituto bancario, scarica sul cliente il rischio di cambio.

Inoltre nei contratti stipulati è stata inserita una clausola che prevede, in caso di richiesta di estinzione anticipata, che l’importo del capitale residuo vada prima convertito in franchi svizzeri al tasso di cambio convenzionale fissato nel contratto di mutuo e successivamente riconvertito in euro al cambio rilevato il giorno del rimborso.

Cosa significa? In parole povere che gli interessi e il capitale che si deve restituire alla banca che ha erogato il mutuo dipendono dal tasso di cambio tra euro e franco svizzero: così se il franco svaluta nei confronti dell’euro, saranno minori gli interessi e il capitale da restituire, al contrario se rivaluta saranno più alti.

E proprio quest’ultima situazione, la peggiore per i mutuatari è quella che si è presentata dalla fine del 2014 per colpa del perdurare della crisi economica che ha spinto molti capitali nelle banche svizzere e il franco si è rivalutato nei confronti dell’euro.

A ciò si aggiunge la decisione della Banca centrale elvetica di far fluttuare il franco sul mercato invece che tenerlo fisso a gennaio di due anni fa. Con “l’uscita della Svizzera dall’euro” – come l’hanno chiamata alcuni commentatori – il franco ha raggiunto la parità con la moneta unica e i mutuatari al momento in cui hanno chiesto alla banca di estinguere anticipatamente il capitale residuo, si sono trovati di fronte a cifre enormi da dover restituire e in pratica un mutuo che non diminuisce mai.

Stavolta governo interverrà a difesa dei risparmiatori?

Sono tante le persone che si trovano oggi in questa situazione – su Facebook è stato creato un gruppo ad hoc – e il Movimento 5 Stelle ha depositato un’interpellanza al Senato per chiedere al governo di intervenire al più presto sul caso Barclays.

Nello specifico si chiede “di verificare la bontà del controllo da parte degli organismi di vigilanza ed eventualmente di convocare il Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio, al fine di risolvere questa spiacevole situazione”.